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INSOSTENIBILI LEGGEREZZE DELL'EST Cronache dal festival
20 gennaio 2008

 

 

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GRANDE OCCASIONE DEL TRIESTE FILM FESTIVAL!
Nei grandi festival cinematografici non vi è solo cinema, ma anche eventi musicali di spessore. Il Trieste Film Festival, come da copione, non è da meno. Il festival non è nemmeno nuovo a questi speciali eventi musicali. Nelle edizioni precedenti il TFF ha più volte ospitato al teatro Miela serate musicali di indubbio interesse. Quest’anno un’altra proposta da leccarsi i baffi!
Teatro Miela, ore 21.00: sul palco Massimo Zamboni storico fondatore dei CCCP e CSI per L'Inerme è l'Imbattibile, una serata evento realizzata in anteprima assoluta per il Trieste Film Festival dal musicista emiliano. Durante la serata verrà proiettato il documentario “Il tuffo della rondine” di Stefano Savona tratto da un’idea originale di Massimo Zamboni nel quale il regista accompagna il ritorno del cantante a Mostar, 10 anni dopo lo storico concerto fatto con i CSI. L’evento proseguirà poi con la performance musicale di Massimo Zamboni. Saranno presentati in anteprima alcuni brani tratti dal nuovo cd/cofanetto “L’inerme è l’imbattibile” previsto in uscita, assieme al film di Savona, nei primi mesi del 2008 per le edizioni musicali de il Manifesto. L’ingresso è di 10 euro
www.inerme.it


Fate le cose per bene. Prima di andare al cinema recatevi al numero 39 di Viale XX settembre, magari verso le 19.00, (non troppo oltre che fate tardi alle proiezioni!). Quando siete arrivati sul posto non vi resta che bervi un aperitivo in onore al festival. E per gli ospiti e gli accreditati c’è la piacevole sorpresa…
Finito l’aperitivo, tutti al cinema. A vedere che? Qui di seguito alcune proposte. Mi raccomando, per saperne di più c’è il programma completo nel link apposito. Per i cinefili duri e puri, vi è solo che da scegliere.
Chi si spinge al cinema Ariston trova alle ore 20.00 “La fine del mare”. Un coinvolgente lungometraggio di Nora Hoppe. Il film, girato in parte anche nella città di Trieste con il contributo della Friuli Venezia Giulia Film Commision, fa parte della sezione Zone di Cinema.
Chi volesse guardare altri orizzonti potrebbe volgersi al cinema Excelsior dove alle 20.00 proiettano il cortometraggio La Valise di Kaveh Bakthiari, iraniano che da anni vive in Svizzera. A seguire un importante film tedesco di Robert Thallheim, “Am ende kommen turisten”. Riflessioni sull’identità della Germania attraverso gli occhi di un ragazzo.


INCONTRI CON GLI AUTORI
Questa mattina all’Urban Hotel era presente l’attore rumeno Adrian Titieni, per rispondere alle domande riguardo al film da lui interpretato in concorso nella sezione cortometraggi: “Valuri” (Onde). Film in concorso in contemporanea anche al Sundance, il festival di cinema indipendente fondato nel 1981 da Robert Redford.
Adrian Titieni, raccontando il background di emozioni e spunti che hanno portato all’ideazione e creazione di questo film, si è quasi commosso: “il film è nato da un’idea semplice: dimostrare come nel nostro paese sia venuto meno quel senso di civiltà che dovrebbe accompagnare ogni essere umano. La gente vede le persone attorno che soffrono e non fa niente per aiutarle. Il film vuole essere una critica ma anche un invito a far rinascere in noi questo sentire comune”.
Il film è stato premiato al festival di Locarno ed è definito dall’attore come un “corto fulmineo, che racconta la spietatezza della quotidianità”. Prima di andare via, Tetieni ha tenuto a ringraziare la Direttrice Artistica del Trieste film festival, Annamaria Percavassi, e ha dato appuntamento per la presentazione del suo prossimo film.

Sul tavolo vicino a Tetieni sedeva Kaveh Bakthiari, giovane regista svizzero-iraniano autore del film “La Valise” (La valigia), in programma stasera alle ore 20 al cinema Excelsior. Il cortometraggio racconta il modo di vivere l’amore a 70 anni. Alla domanda su come facesse una persona giovane come lui a raccontare la vita di due persone anziane, il regista ha risposto: “l’idea mi è venuta da un senso di perdita che mi appartiene, ho lasciato i nonni in Iran quando all’età di sette anni mi sono trasferito in Svizzera. Io ho trasmesso quelle mie emozioni nella coppia di protagonisti”. Bakthiari ha poi aggiunto: “E’ un film verticale, che arriva nelle viscere della coppia di settantenni, volevo descrivere l’immagine di solitudine che è presente dentro di me. Mi sono immaginato come sarò io a settant'anni e il rapporto con mia moglie a quell’età”.
Il titolo “La valigia” sembra molto azzeccato, anche per alcuni aneddoti che il regista si diverte a raccontare al pubblico: “ avevo finanziamenti scarsi e per trovare un buon attore ho girato per mezza Europa, trovando quello giusto in Belgio, che, per ironia della sorte, era di Ginevra. E’ stato quindi un lungo viaggio con la valigia, come quello che ho fatto per arrivare fin qui da voi, visto che non conosco Trieste e mi sono perso tra le sue splendide vie!”.

In programma all’Urban Hotel la tavola rotonda con la numerosa delegazione slovena presente al festival. Argomento centrale di uno dei due film sloveni in concorso, “Estrellita – Pesem za domov”, è la musica, che lo scrittore Roberto Ferruci ha definito come elemento connaturato dell’anima slovena a qualsiasi livello sociale. “C’e’ un tipo di musica – ha continuato il regista Metod Pevec – fatta per i sentimenti più profondi sia di tristezza che di amore e in queste emozioni non esistono barriere sociali. Ho voluto, attraverso la musica, ricollegare le esperienze di persone diverse”. Molto apprezzata da critica e pubblico l’interpretazione del giovanissimo attore macedone, Marko Kovacevik, che nel film si è dovuto trasformare in violinista: “è stato difficile per me imparare a suonare, mi son dovuto preparare per sei mesi. Per fortuna avevo già esperienza d’attore, avendo partecipato al film moldavo “Mirage”.
Altro film-documentario sloveno in concorso è “Otroci s petricka” (I bambini della collina di Petricek) del regista Miran Zupanic. Il tema del documentario è molto delicato, poiché racconta la storia dei bambini che vennero rinchiusi, con i propri genitori, nel campo di prigionia di Teharje. “Il mio documentario” racconta il regista” nasce dallo shock che parte dalla nostra storia. E’ un fatto storico su cui ancora non si è fatto luce: sono state trucidate molte persone durante il regime della ex Jugoslavia e ancora non si ha chiarezza sugli avvenimenti”. E’ uno Zupatic molto deciso e dai toni di denuncia: “per fortuna” continua il regista “ci furono alcune persone che riuscirono a scappare e a denunciare i fatti. Ci fu un poeta che scrisse un libro sull’accaduto e che fu distribuito anche a Trieste”.
Zupatic pronuncia le sue parole in una sala piena di gente accorsa per questa sorta di gemellaggio cinematografico tra Italia e Slovenia. Annamaria Percavassi fa i complimenti alle opere slovene in concorso, sostenendo l’ottima qualità del girato. Nerina Kocjancic, del Filmski Sklad, sorridendo ha chiosato: “ certo che sono buoni film, altrimenti non li avreste accettati al festival!”

Si vedono in fondo alla sala un paio di occhi color azzurro cielo, contornati da un sorriso sereno e consapevole: fa il suo ingresso in sala la straordinaria Betsy Blair. Sorride, saluta tutti e si accomoda al tavolo della sala stampa pronta a raccontare alcuni dei suoi famosi aneddoti. Comincia parlando del suo ex marito: “era un angelo. Quando l’ho lasciato non me ne ero resa conto. Mi dispiace molto che sia finita, però non sono pentita: se non fosse successo probabilmente non sarei venuta in Europa”. Le torna poi il solito sorriso coinvolgente quando racconta della sua esperienza a Londra: “lavoravo in teatro, il giovedì e il sabato tra la rappresentazione della mattina e quella della sera mi portavano sempre il the. C’era una mia amica che, dopo aver scoperto questa usanza, veniva sempre a trovarmi: era al verde e quindi si faceva offrire almeno il the!. Quando poi sono andata alla cassa per pagare il conto, mi risposero: “ non si preoccupi, noi offriamo sempre il the alle star!”.
Pierluigi Sabatti le domanda poi del suo rapporto col cinema italiano. “Ero a Parigi – racconta la Blair – e mi arrivò una sceneggiatura in italiano tradotta in un inglese pessimo. Io volevo lasciar perdere, ma un mio amico mi suggerì di tralasciare la sceneggiatura e di pensare solo al regista, che a suo parere era molto bravo. Quel regista era Michelangelo Antonioni. Andai a Roma e proposi ad Antonioni di analizzare insieme tutta la sceneggiatura. In seguito il regista dichiarò: “quelle due ore con Betsy Blair furono le peggiori della mia carriera!”.
E’ una Blar che riesce anche a commuoversi in pubblico parlando del suo ex marito: “sono andata a Londra a presentare il mio libro. Mio marito in quel periodo stava male, sarebbe morto poco dopo, e mi disse che era contento se fossi andata a Londra così sarei stata impegnata e non avrei avuto tempo di soffrire. Ho sofferto molto lo stesso.”
L’attrice- ballerina americana grazie al trieste film festival ha avuto modo di rivedere, insieme a Claudia Cardinale, il film di Bolognini “Senilità”, che entrambe le attrici non vedevano da quando era stato girato nel ’61. “Le vere star del film sono Trieste e Claudia Cardinale. Siamo state soddisfatte della recitazione e dopo la proiezione siamo state in camera d’albergo fino alle tre a chiaccherare della nostra esperienza comune”.
Cardinale – Blair, unite ancora una volta grazie a Trieste. Quarantasette anni dopo.
 

 
Photogallery: 20 Gennaio

Luci sul Trieste film festival

L'hotel Continentale

Il palco del Miela aspetta la performance letteraria-musicale di Massimo Zamboni

Massimo Zamboni e il suo

Luci sul palco di Zamboni

Judit Pintèr e Elemer Ragaly

Judit Pintèr e Elemer Ragaly parlano al pubblico della Sala Azzurra

Il regista Kaveh Bakthiari con Elena Giuffrida

Massimo Zamboni sul palco del Miela

Annamaria Percavassi presenta

Il distributore della

Il ragazzo dei sottotitoli del cinema Ariston

Massimo Zamboni, autore di

Massimo Zamboni, autore di

Massimo Zamboni, autore di

Massimo Zamboni, autore di

Massimo Zamboni, autore di

Massimo Zamboni

Kaveh Bakthiari LA VALISE concorso cortometraggi

Kaveh Bakthiari LA VALISE concorso cortometraggi e Elena Giuffrida

 Betsy Blair ... perché si perché no?

Betsy Blair e Ada Prelazzi

Pierluigi Sabatti, Annamaria Percavassi e Betsy Blair

Annamaria Percavassi e  Betsy Blair

 Betsy Blair

 Betsy Blair

Betsy Blair

L'incontro con Bakthiari e Titieni

Adrian Titieni e Roberto Ferrucci prima dell'incontro con i protagonisti del festival

Il regista Kaveh Bakthiari

L'attore di

Nicoletta Romeo e il regista Kaveh Bakthiari

Il regista Metod Pevec

Il giovane attore Marko Kovacevik

Il regista Metod Pevec e il produttore del film

Nerina Kocjancic e Fabrizio Grosoli

Il regista Miran Zupanic

La

Gli ospiti dell'incontro

La Blair arriva all'incontro con giornalisti e pubblico

L'incontro con Betsy Blair

Betsy Blair risponde alle domande del pubblico

Annamaria Percavassi e Betsy Blair

Un particolare di Betsy sulle riflessioni festivaliere

Betsy Blair

La Blair intervistata per il video diary del sito

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